
19.09.07 I precedenti: Polemiche negli ultimi anni per i sorvoli militari |
Cieli dolomitici «affollati» |
BELLUNO. All'indomani della tragedia del Cermis, nel 1998, il ministero della Difesa aveva imposto il divieto di sorvolo a bassa quota su un'ampia fetta di Dolomiti compresa tra il parallelo 46 (all'altezza di Seren del Grappa) e il parallelo 46,30 (che tocca il Falzarego e Bolzano) e tra il meridiano 12 (che passa per Formegan di Santa Giustina) e il meridiano 11 (Trento). Ma le cronache degli ultimi anni sono state comunque costellate da una serie di episodi che hanno provocato proteste e preoccupazione. Il 7 maggio 2002, così, due caccia militari erano passati a volo radente sulla zona di Feltre, provocando un notevole frastuono e facendo sobbalzare mezzo Feltrino. L'Aeronautica, in quell'occasione, si era scusata: i due caccia non avrebbero dovuto passare sul Bellunese. Pochi mesi dopo, il 3 agosto 2002, un nuovo episodio: due jet Mb 339 dell'Aeronautica militare italiana, partiti dalla base trevigiana di Istrana, avevano compiuto evoluzioni a bassissima quota sul Falzarego. A contestare con forza l'episodio - che aveva richiamato alla memoria di molti ampezzani l'incidente di una ventina di anni fa, quando un caccia aveva colpito il cavo della funivia del Lagazuoi - era stato il capo stazione del soccorso alpino di Cortina, Paolo Bellodis. Stava arrampicando sulla Normale delle Cinque Torri, aveva raccontato, e gli aerei volavano tanto bassai che se li era era visti passare sotto di lui, tanto che era riuscito a scorgere dall'alto il tettuccio dell'abitacolo. A bordo di uno di quei due caccia, si sarebbe scoperto poi, c'era anche l'allora sindaco di Milano, Gabriele Albertini, invitato ad una sorta di giro "promozionale". L'episodio aveva suscitato violente polemiche anche per i rischi corsi dall'eliambulanza del Suem, che era in volo per un'emergenza in zona in quei minuti. (s.d.b.) |