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20.09.07
Paniz e Sperandio interrogano il governo Bressa: «Basta manovre nei cieli alpini»
«Ma quel volo era davvero autorizzato?»

ELLUNO. Il dibattito di ieri alla Camera è stato aperto da Gino Sperandio. L'onorevole di Rifondazione comunista ha sollecitato il governo a «riferire in Parlamento sull'incidente aereo avvenuto» a Soramaé, dove «solo per un caso fortuito si è evitata una strage di civili».


Sperandio ha firmato un'interrogazione al ministro della Difesa. Da parte sua, l'onorevole Maurizio Paniz (Forza Italia) ha inviato un'interpellanza ai ministri di esteri, trasporti e ambiente. Paniz pone l'attenzione su «sostanze tossiche e cancerogene trasportate nel velivolo». E chiede «se il volo fosse autorizzato» e se fosse autorizzata la presenza a bordo di un carburante come l'idrazina. La seconda domanda insiste sulle iniziative in programma «perché sia vietato il volo nel territorio italiano di aeromobili che trasportano sostanze tossiche o cancerogene».
Paniz invita non a limitare le attività militari aeree in genere, quanto a sottoporle «a condizioni di sicurezza per la popolazione». Sperandio riflette invece sull'esito di un volo terminato in modo drammatico «a un centinaio di metri dall'abitato della frazione» zoldana. Le risposte che ritiene più urgenti devono far luce sull'«esatta dinamica dell'incidente», chiarendo «a quale quota il pilota si sia lanciato» dall'apparecchio e «quali condizioni meteorologiche vi fossero in valle». L'interrogativo va dritto all'angoscia degli abitanti di Soramaé: il pilota Usa sapeva dove l'F-16 sarebbe caduto? Ma l'onorevole del Prc va avanti, chiede «quali siano i piani per attenuare i rischi in caso di incidenti del genere e a quali prescrizioni siano soggetti i voli addestrativi Usa, se vi siano prescrizioni sulle quote di volo e quali sanzioni puniscano il mancato rispetto» delle regole.

Infine la scatola nera: verrà o meno «messa a disposizione della magistratura italiana»? «Se non avremo risposta entro una settimana», promette Sperandio, «l'interrogazione verrà ripresentata alla Commissione Difesa», in attesa della «2ª conferenza nazionale sulle servitù militari, che è un impegno preso dal governo Prodi e che rimetterà in discussione l'ampliamento della base Usa a Vicenza». Proprio il «No Dal Molin» si è fatto sentire dopo l'infernale notte a Soramaé: «Ennesimo episodio», commenta il comitato, «che mette a nudo la pericolosità delle installazioni militari».

Le memorie del Cermis e delle sue vittime, dell'aereo Usa caduto nel 2000 a Limana, dell'incontro ravvicinato fra un F-16 e un elicottero civile (nel 2004 nei cieli del Falzarego) portano a galla i precedenti di una storia che per Gianclaudio Bressa (Margherita) è ora di chiudere: «Da tempo sostengo la necessità di interdire l'intero spazio aereo alpino a manovre militari di addestramento. E' inutile fare battaglie per l'ambiente, quando poi si permettono queste cose». Giovanni Crema (Rosa nel Pugno) invoca il tempo «indispensabile per una serie di verifiche approfondite. Ero nella commissione d'inchiesta sul Cermis e sul disastro in Valzoldana ci metterò lo stesso rigore, senza clamore e senza gli strilli della propaganda».
Maurizio Fistarol è per compiere «tutti i passi utili alla salvaguardia di persone e territorio. Le verifiche sulle sostanze trasportate dall'aereo», osserva l'onorevole della Margherita, «devono essere puntuali. Si sa che i militari agiscono in base ad accordi internazionali, ma queste attività devono prevedere tutte le garanzie in favore dei cittadini».

Il dibattito sul web. Se volete dire la vostra sull'incidente a Soramé e sul tema dei voli militari sulla provincia, potete partecipare al dibattito sul sito del nostro giornale www.corrierealpi.it.


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