Sci Club Valzoldana / val di Zoldo / Dolomiti Belluno

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20.09.07
La paura, le domande e i dubbi tra la gente che abita a Soramaé
Dopo l'inferno,una folla di curiosi
 ZOLDO ALTO. Un boato, la paura istantanea, il rumore come di un fulmine e il fumo salito dal bosco. Il giorno dopo esser stata sfiorata da un aereo militare in caduta libera, Soramaé si guarda con la strana compiacenza di chi l’ha scampata bella, è sopravvissuto e ora si racconta a una folla di imprevisti visitatori-curiosi.
 Qui dove «vivere è un paradiso», riassume Mario Martini, «l’altra sera è scoppiato un inferno». Lo può dire, perché lui l’F-16 l’ha visto scendere in picchiata ed esplodere, dopo il passaggio «non più di 50 metri sopra il mio tetto». «Potevamo tornare a casa e non trovare più né casa, né figli», osserva una donna a due passi, giusto per sottolineare come sarebbe cambiato il destino di uno di quei posti dove non sembra succedere mai nulla. Altroché. «Martedì, qui era come l’Iraq» e la gente indica il bosco dell’impatto e segna con il dito in cielo la traiettoria ancora poco chiara di un aereo «che arrivava da lì (sguardi al fondovalle, ndr) e, dopo aver catapultato fuori il pilota, ha virato di 90 gradi con un ampio giro verso la montagna».
 Sollevati perché l’F-16 ha solo sfiorato le case, terrorizzati perché è piovuto giù come un demone in mezzo alla tempesta, silenziosi (alcuni) per le consegne ricevute da chi indaga, gli abitanti di Soramaé parlano «di una bonifica necessaria nel terreno dove l’aereo è caduto e di un risarcimento atteso dal Comune» (Rina Soramaé) e si confrontano sulle sensazioni di una serata che è già storia. «Ho sentito tremare i vetri delle mie finestre», dice Daniela Corradin. «Ho pensato a un fulmine», incalza Anna Davanzo, «ma il rumore è stato troppo forte. Avevo chiuso tutto, per il temporale, e dopo non sono nemmeno voluta uscire a vedere». Per Franco Martini, il fumo tra gli abeti poteva essere «l’incendio di alcuni mucchi di legna».
 Chi poteva pensare a un aereo venuto giù? E comunque, ora che è successo ed è andata bene, Virginio Soramaé, crede che anche perdere un aereo di quel genere «per gli americani non è una gran perdita». E per fortuna che non è stato un male nemmeno per chi come lui sta tutto l’anno lassù: «Non ci hanno inquinato l’acqua e la terra», è convinto il signor Virginio. Anna Davanzo è appena un po’ preoccupata per il suo orto, «ma alla radio hanno letto che non ci saranno conseguenze». Per aria galleggia un odore di cherosene. Andrà via. «Due giorni fa c’era puzza di gas e non erano caduti aerei».

 


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