tramonto a palafavera
Home
Presentazione
Eventi & Manifestazioni
Inverno: le piste da Sci
Estate: le camminate tra i boschi
Webcam
Meteo Zoldo
Editoria
Cucina
Cultura & Costume
Come arrivare
Links siti Val di Zoldo
contatti
Cultura & Costume

La Struttura storicamente più importante della Valle è la Pieve di S.Floriano a Pieve, cuore religioso di Zoldo, del XV secolo, chiesa che si scorge appena entrati in Valle, sovrastata da un campanile ottocentesco di 80 metri. Riostruita e consacrata nel 1487.

Importante forma d'arte è stata la scultura del legno che ha trovato i suoi migliori interpreti in Andrea Brustolon (1622-1732), Paolo Gamba Zampol (1723-...) e Valentino Pancera Besarel (1829-1902) che hanno realizzato diverse opere visibili non solo nella Pieve sopra descritta ma anche in altre chiese della Valle.
Inoltre anche il Tiziano, il Tomea, il Simonetti, e molti altri artisti hanno lasciato i loro lavori appunto nelle chiese e nelle case signorili.
ONLINE il contenuto del CD-Rom pubblicato dalla Provincia di Belluno "Tesori d'Arte nelle Chiese dell'Alto Bellunese - Val di Zoldo" CLICCA QUI

Nel paesino di Goima, che si trova sulla statale che salendo da Dont porta attraverso il passo Duran all'Agordino è possibile visitare il Museo Etnografico degli usi e costumi della Valle di Goima, istituito nel 1997 allo scopo di raccogliere e tramandare tutto ciò che riguarda la storia, l'economia, il dialetto, il folklore, gli usi e costumi di Zoldo.

Da poco, dopo anni di restauro, è stato riaperto a Forno il Palazzo del Capitanato, in cui ha trovato spazio il neonato MUSEO DEL CHIODO, a testimonianza della primaria fonte economica di sostentamente della Valle sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia.

Tipica costruzione della valle è il TABIA', edificio con la base in muratura e la parte superiore tutta in legno adibito a stalla o fienile. Oggi sono quasi tutti stati restaurati rispettando l'aspettoe esteriore e riconvertiti ad uso abitativo. Il tetto, a due spioventi, era coperto di scandole, cioè tegole in legno di corteccia che fungevano anche da isolante contro il freddo.

Tradizionale manifestazione è il Carnevale di Fornesighe, il "Carneval della GNAGA", con il tradizionale corteo di maschere lignee opera di artigiani locali, tra cui spica la Gnaga, maschera doppia che raffigura una donna che nella gerla sulle spalle porta l'uomo, e L'OMO SELVADIGO, maschera che deve incutere terrore. Il corteo è aperto dal MATAZIN, mitico abitante dei boschi coperti di peli e con le zanne sporgenti, personaggio tipico anche di altri carnevali bellunesi, che salta e corre continuamente facendo rumore con dei sonagli.

I vestiti tradizionali della Valle, ormai scomparsi, sono caratterizzati dallo scialle calato sulle spalle, gonne, sottogonne, camice di lino, cotone, camapa o più raramente seta, e ai piedi gli zoccoli o gli scarpet scarpette basse di velluto nero con suole di pezze impuntite e tomaie scollate, a volte ornate di una mascherina ricamata.

questo minisito è una iniziativa Sci Club Valzoldana ©2007 per promuovere la Val di Zoldo